In preda ad una festa selvaggia, il mio fratellastro si trovò sotto l'influenza, le sue inibizioni abbassate dall'inebriante fascino dell'alcool.Con il passare della notte, divenne sempre più audace, il suo sguardo si fissò su di me con uno sguardo affamato negli occhi.All'insaputa di lui, ero più che disposta ad assecondare i suoi desideri.Con un ghigno sornione, lo invitai ad esplorare il mio corpo, una richiesta che accettò avidamente.Le sue mani vagavano liberamente, le sue dita tracciavano schemi delicati sulla mia pelle, mandando brividi lungo la mia colonna vertebrale.La stanza era riempita dal dolce profumo di desiderio, l'aria densa di anticipazione. Il suo tocco era abile, i suoi colpi ritmici e precisi, ognuno che mandava ondate di piacere scorrendo attraverso di me.La vista di lui, perso nell'estasi del momento, fu sufficiente ad accendere un fuoco dentro di me.Passarono le ore, tempo fermo mentre continuava a lavorare la sua magia, le sue dita mai vacillanti.La stanza era in silenzio, l'unico suono erano i sommessi sussurri di piacere.Quando la notte finalmente volgeva al termine, entrambi eravamo lasciati spesi e saziati, i nostri corpi avvinghiati in un intricato pasticcio di lenzuola e desiderio.